Ogni cosa ha il suo prezzo, prima di tutte la qualità. Ma quanto siamo disposti a pagare per avere beni e servizi che rispettino certe caratteristiche? Oppure la domanda dovrebbe essere, SE siamo disposti a pagare per avere queste prerogative.
Al giorno d’oggi disponiamo delle più disparata varietà di scelta in qualsiasi settore; i prezzi anche, di conseguenza, oscillano a seconda delle caratteristiche ma soprattutto della qualità della merce, rendendo difficile capire e scegliere ciò che è più giusto.
Ognuno, certamente, deve sottostare alla propria potenzialità economica, non lo posso negare. Ma mi chiedo, siamo sicuri che spendere meno per avere qualcosa in più nel portafoglio, è sempre la scelta migliore?
Io vengo dal mondo del commercio, abbigliamento e calzature per la precisione, e la frase “chi più spende meno spende” è per me la più adeguata a questo argomento, anche riportandola al mondo dell’accoglienza.
Non voglio certo dire che il prodotto più costoso è sempre il migliore ed il più duratura, ma che scegliendo sempre (o quasi) un prezzo basso o un prodotto mediocre, significa il più delle volte risparmiare in primis sulla qualità e la sostenibilità, le quali sono direttamente collegate anche alla nostra salute.
Vi porto un paio di esempi. Se io in B&B utilizzo un detersivo che mi costa molto poco (evviva, ho risparmiato!) perché allungato con acqua o altre sostanze che lo rendono meno concentrato (oh no, sostanze chimiche sulla pelle dei miei ospiti!), ne dovrò versare in lavatrice una quantità molto superiore, rispetto a quel detersivo che costa quasi il doppio ma del quale me ne basta la metà (Yuppi! Meno inquinamento e biancheria più salutare per voi!).
Lo stesso discorso lo posso fare per i prodotti della colazione: burro, latte, yogurt, marmellate, succhi, etc. Posso scegliere di mettervi in tavola pietanze di più scarsa qualità, che mi farebbero guadagnare di più; in questo modo però la vera qualità, il vero valore, il gustoso sapore del mio territorio (eh si, tutto ciò che vi offro viene dalle Dolomiti Bellunesi!) e della mia famosa colazione non sarebbero la stessa esperienza che gli ospiti vivono oggi qui Sot l’Agner.
Ecco dunque che arriviamo al significato della mia affermazione LA QUALITA’ PAGA.